
Diego: por siempre el mas grande".
"Per me Fidel è un dio, Bush invece è un assassino"; "Gli argentini devono rifiutarsi che venga nel nostro paese"; Ci disprezza, ci vuole ai suoi piedi;" Ho promesso al "Comandante" che guiderò la marcia in Argentina;..
Devo dire che quando ho ascoltato queste parole pronunciate da Maradona alla vigilia della marcia anti-imperialista a Mar del PLATA, mi sono profondamente commosso.
E' un legame profondo e passionale quello che lega noi napoletani e Diego Maradona. A Napoli (forse senza rendersene conto) Diego guidò la sua prima "rivoluzione", ribaltando le gerarchie reificate da decenni nel mondo del calcio (e non solo) in Italia.
Ricordo l'insurrezione gioisa e compatta di un intero "popolo", le cene tra i vicoli, i cori festanti, i palazzi pittati di blu, scudetti disegnati ovunque, ... ricordo un grosso striscione in via S. Brigida: Berlusconi+italia1+canale5+rete4 site o cazz e' Maradona!....Quanti presagi, quasi a intuire che un giorno il nemico sarebbe stato proprio Berlusconi e il suo impero mediatico. Quello scudetto non andò proprio a genio alla fininvest, tanto che Galliani ci accusa ancora oggi di averlo vinto solo grazie alla famosa monetina di Pisa... (non sono mai sazi i "milanisti").
Maradona fu il "Comandante" di quella "Rivoluzione", senza alcun dubbio. Poi la droga, la camorra, le sregolatezze alimentari ecc. fino a diventare un "mostro", un pazzo, un fenomeno da circo mediatico, un uomo da disprezzare, un fallito, uno senza dignità. E come si divertivano i giornalisti perbene e le icone del calcio "pulito" a criticare Diego; forse sapevano che dovevano accellerare la sua disfatta e a sbarazzarsi della sua ancora troppo scomoda e ingombrante presenza...
Ma oggi Maradona dichiara fermamente: "sono nato nel mondo del calcio e morirò in questo mondo" e si accinge a diventare il nuovo CT della nazionale argentina (niente male per un drogato).
Ma quello che stupisce piu' di tutto è la sua passione umana e il suo impegno politico (altro che live 8, Bono e Geldof!).
Egli si dichiara apertamente anti-imperialista, contro la "politica" estera degli U.S.A., associa Bush a Hitler, e dichiara che Fidel è un Dio...
Non ha alcuna pretesa di essere un "marxista" indottrinato, usa slogan brevi, indossa magliette con l'effige del Che o frasi satiriche...Tutto ciò ha un impatto mediatico molto importante. Spinge i giovani di tutto il mondo quantomeno a chiedersi chi è Che Guevara, cosa è il comunismo e a comprendere la vera natura della povertà nel mondo. Ciò potrebbe contribuire a restituire speranza a quei ragazzi e ragazze delle periferie, dei quartieri popolari, a cui sono precluse a priori una gamma vasta di scelte nella loro vita e aiutarli a sviluppare una "coscienza" di classe. Meglio allora una "moda" di sinista, anche un pò superficiale, ma intrisa di rabbia e voglia di riscatto.
Maradona è una voce fuori dal coro, non assillato e condizionato dal "pensiero a una dimensione"; non è un burattino di giornali e televisioni con l'esigenza di vendere culi e seni duri, che suscitano fremiti voyeuristici in un clima di terrore e odio e che generano ansie sociali, placabili solo con l'acquisto di cose inutili.
Mi rendo conto che una vita libera è una vita vissuta seguendo i propri pricipi, i propri dettami, il proprio pensiero, una vita libera da miti e mitologie, incentrata sulla quotidianeità e senza l'assillo di creare "superuomini". In tal senso Diego Maradona è oggi umano, "troppo umano".
Giuseppe Argento
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