giovedì 4 aprile 2013

Le solite falsità a senso unico sulla Corea de Nord.




Sulla crisi in Corea, un consiglio a chi ci legge (una piccola porzione fra i miliardi di utenti del sistema mediatico): non c'è da preoccuparsi troppo, per ora. Per molti nel mondo è già così, come ha rilevato il quotidiano britannico The Guardian, riscontrando che quasi nessuno prende sul serio i bellicosi comunicati dei comandi nordcoreani, quando proclamano di poter attaccare atomicamente il suolo nordamericano. Se un capo di stato minaccia di radere al suolo le città USA si guadagna inevitabilmente i titoli di testa di ogni medium che abbia memoria dell’immaginario di Hollywood, e qualche sopracciglio in più si solleva (e anche qualche elicottero in più). Poco sappiamo delle dinamiche interne del potere in Corea del Nord,  ma possiamo lo stesso scommettere che nessuno al suo vertice pensi di vincere una guerra con gli Stati Uniti d’America fino a portarla sulla scala della guerra termonucleare. A Pyongyang non sono dei suicidi, non fino a questo punto.

Come leggere i fatti, allora? 
Le due Coree in lotta fra di loro e gli Stati Uniti potrebbero andare incontro ad una vera e propria guerra, almeno che Pyongyang e Washington non smettano di provocarsi a vicenda.

La settimana scorsa due bombardieri Stealth US B-2 con a bordo armi nucleari sono partiti in volo diretto dall’America alla Corea del Sud e subito dopo hanno fatto rientro. Questi aerei “invisibili” possono trasportare la bomba GBU-43/B MOAB, che pesa ben 13 tonnellate e 600 kg e che, secondo alcuni, è in grado di fare un “buco” nel cemento armato fino ad una profondità di 70 mt, rappresentando così una pesantissima minaccia per gli impianti nucleari sotterranei e per le principali centrali di comando della Corea del Nord.

Nei primi giorni del mese i bombardieri della US B-52 hanno organizzato delle simulazioni di attacchi aerei a sorpresa nei cieli della Corea del Sud, calcolando anche i tempi di volo necessari dalla Corea del Nord, riportando così alla memoria i massicci e devastanti bombardamenti a tappeto compiuti dagli US ai danni della Corea del Nord durante la Guerra di Corea nel 1950. I giochi di guerra di USA, Australia e Sud Corea effettuati in Marzo sono stati progettati come preparazione ad un’eventuale guerra contro il Nord. I media americani non hanno tenuto conto di queste esercitazioni provocatorie; anzi, come sempre, la Corea del Nord si sarebbe invece armata e avrebbe insensatamente minacciato di attaccare gli Usa con missili di lunga gittata di cui non è ancora in possesso.

Dopo tanti anni, siamo ormai abituati a sentir parlare di queste presunte minacce e prove di forza da parte della Corea del Nord. Tuttavia i suoi recenti e riusciti test nucleari, nonché le ricerche su missili di lunga gittata hanno cominciato a dare forza alle minacce da parte di Pyongyang. Il nuovo leader nord-coreano Kim Yong-un è stato appena eletto e già gli Usa, il Giappone e la Corea del Sud hanno iniziato a metterlo alla prova.

Ancor più importante, il trattato di difesa stipulato tra USA e Corea del Sud obbligherebbe Washington ad un intervento militare nel caso in cui dovesse scoppiare una guerra tra la Corea del Sud e la Corea del Nord. E, viste le attuali tensioni, uno scontro al confine della zona demilitarizzata (DMZ), sia aereo che navale, o eventuali raids da parte delle forze speciali nord coreane, composte da 110 mila uomini, basterebbero a portare le due Coree ad una guerra vera e propria.

Un punto va considerato. Il contesto delle minacce: ogni anno le forze armate USA e quelle della Corea del Sud fanno gigantesche esercitazioni militari congiunte a ridosso della Corea del Nord. Laggiù al Nord non sono mai tranquilli, come non lo sarebbero gli USA se una grossa armata di un paese lontano migliaia di chilometri considerato un nemico strategico facesse le proprie manovre a un miglio dalle proprie coste. Ogni anno non si contano le proteste e qualche volta si registrano scaramucce di confine. Quest’anno è soltanto tutto più intenso.

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