giovedì 14 settembre 2006

LE SAETTELLE

Mi arrivato questo manoscritto da ignoti ,l'ho letto, lo ritengo valido.
Spero che piaccia anche ai lettori di GULASH




Sotto le mura della Duchesca prendono forma due mondi. Uno notturno, l'altro illuminato dal sole. In entrambi si commercia, si compra e si vende. Di giorno decine di bancarelle affollano la pubblica via mostrando mercanzie degne di uno dei mercati più ricchi del mediterraneo. Vongole, cozze, fasolari, ostriche, finanche i proibiti, ma succulenti, datteri di mare trovano posto tra le «scafaree» traboccanti d'acqua. All'ingresso del reticolato di vicoli che formano il mercato si può trovare uno degli ultimi ghiaccifici cittadini. Il ghiaccio viene venduto in grossi blocchi che, su richiesta del cliente, vengono anche triturati. Questo ghiaccio va a conservare il pesce in esposizione accanto ai frutti di mare. Cocci, spigole, pezzogne, rane pescatrici e vavose, competono con il nuovo salmone d'acqua salata importato fresco dal nord Europa.

Sopra ai corpi viscidi e talvolta squamati scorre l'acqua, continuamente acqua. Proviene da cannole di gomma sapientemente sistemate in modo da formare piccole cascate che danno vita a decine di rivoli rinfrescanti. Grosse lampadine illuminano il tutto anche di giorno.

Più in fondo, verso piazza mercato da un lato e le “case nuove” nell'altra direzione, il pesce lascia il posto alla verdura. A foglia larga, pomodori, melanzane, peperoni, carciofi arrostiti in loco e poi la frutta, mele, arance, limoni, uva, pesche e quant'altro la stagione offra. Sui marciapiedi che ospitano queste bancarelle compaiono anche dei negozi di orologi, accendini, ventilatori, portafogli, tutta mercanzia di bassa qualità venduta all'ingrosso ai venditori ambulanti, ciò che resta dei vecchi magliari. Qui è possibile anche comprare orologi contraffatti e merce di ricettazione. Con un po' di accortezza e sguardo sveglio, si torna a casa con quello che si sta cercando.

Porta Nolana, l'altra estremità del mercato, è un grande slargo dove, se da un lato inizia il mercato alimentare, dall'altro inizia il mercato dei robivecchi, dei cartonari che negli ultimi anni sono diventati polacchi, ucraini e russi. Gli autoctoni rimasti sono, all'apparenza, molto meno affidabili, e plateali nel loro aspetto truffaldino. Gli sguardi di sbieco non mettono timore, semmai curiosità per una sofferenza mal celata di chi la miseria la vive e non la teme.

A sera il mercato chiude rincorrendo gli ultimi compratori in cerca di affari. L'indaffarato andirivieni della giornata lentamente cessa tra mille rumori, stridii e urla. Compaiono le prime passeggiatrici, rigorosamente bianche e abbondanti per età e per corpo. Il traffico del rientro di fine lavoro si dirada e inizia quello della «clientela veloce», agognante ed insoddisfatta. Col buio inizia un'altra frenesia, un via vai di motorini e macchine in cerca di posteggio, sguardi sfuggenti, tensione non nascosta ed ebbrezza da coca che si respira nell'aria. Miracolosamente tutte le automobili trovano un posto e da esse ne scendono coppie abbracciate e indecorose. Le mani che vanno già laddove nel pubblico giorno non possono andare, risate sguaiate e gridolini sconcertanti per la loro artificiosità. Sono ragazze nere che battono a poche centinaia di metri dalla duchessa, che portano i loro clienti a consumare un coito rapido e mal pagato.

Battono in posti popolati da immigrazione recente maghrebina, africana e cinese. Strade dove i kebab restaurant hanno soppiantato le pizzerie e i centri telefonici internazionali sono più frequenti dei tabaccai. Donne di vita, giovani e spesso belle che vendono i loro servizi per 40 o 50 euro a salire, dipende dalla generosità o dalle richieste del cliente. Una volta caricatesi dirigono alla Duchesca dove, al posto del canonico alberghetto o della sporca pensioncina, si trovano dei piccoli depositi, dei «bassi» che sono stati organizzati a mo' di alcove momentanee e squallide. Letti che costano al cliente e alla battona, entrambi pagano un pedaggio a chi queste situazioni le gestisce, ma ostenta quasi sdegno quando ne parla.

Nelle «saittelle» ci vivono i topi, e in queste strade che di mattina offrono prelibatezze, di sera, ne sbucano a decine. Grossi, veloci e con gli occhi di fuoco. Scuri e non timorosi della luce e dell'uomo che cammina. Attraversando la zona in vespa si rischia di schiacciarne alcuni o di essere quasi inseguiti, neanche fossero dei cani randagi che hanno trovato rifugio nell'aggressività del gruppo. «Zoccole», insomma che girano per le stesse strade e scompaiono a mattina, quando il circo del mercato riprende puntuale facendosi beffa delle prescrizioni sanitarie e delle regole di vendita alimentare. Ma si sa, le cose buone sono quelle più sporche…e con la luce si ritira anche il guardiano con il sapore dell'ultimo caffè corretto che già inizia a disturbargli il sonno…



Il guardiano che guarda la notte…


“Abbascio addu me, tengo 'e nere”. Le ragazze negre, quelle che lavorano all'angolo col Corso Novara…int' 'e vichi da' Ferrovia.. Io tengo le stanze. Apro. Chiudo, faccio cambiare le cose dentro, le lenzuola, le lampadine, ogni tanto pure gli asciugamani, perché le ragazze vanno e vengono e lasciano una fetenzia. C'è un tale andirivieni che una volta ho detto a un mio amico di metterci a fare i posteggiatori: “Ma vieni a metterti là, vieni a lavorare, là, che là fuori gli possiamo pure chiedere 3-4 euro a volta”. Perché loro tengono paura della macchina, che si rovina o se la prendono se la lasciano là da sola. Io li vedo a questi qui, a questi che vengono, che comunque la cosa di soldi per la chiavata ce l'hanno.

Qualche volta vengono pure i gruppi, i ragazzi, e quelli li vedi che si vogliono divertire, che stanno lì a sbariare. Che vogliono la nera e poi magari là dentro manco riescono a fare niente, però poi usciti fuori si mettono scuorno a dire che non hanno fatto niente. Anzi, fanno sempre la fila ma poi, a solo, là dentro non lo so mica che cosa fanno. Poi ci stanno pure quegli altri che vengono con le macchine più eleganti. Chi è che di loro c'ha trent'anni chi invece ne ha di più, tutti però vengono con le ragazze abbracciati che gli piace, che si pensano che le hanno conquistate. Vengono, scendono dalla macchina, ci danno una cinque euro al parcheggiatore e gli lasciano pure le chiavi in mano e gli dicono di metterla appartata. Questi qua pagano pure l'extra perché le ragazze a me mi devono dare 10 euro se stanno mezz'ora e 20 euro se di più e io me li prendo pure se stanno 35 minuti. Ma tanto loro dopo un quarto d'ora stanno sempre fuori, perché a loro gli fa schifo secondo me e fanno presto presto.

Cheste so' strane femmene, è gente che ragiona, che se lo fa il calcolo suo. Perché non è che vengono le ragazze da noi a chiedere le stanze. Io le vedo solo la sera e spesso non sono mai le stesse, ogni nottata è una cosa diversa. A noi non ci danno quelle che stanno per la prima volta per strada. Quelle sono cosa loro, se lo devono vedere i negri come le devono mettere per strada queste ragazze.

Io non lo so come fanno, però da me, io amministro dieci stanze e apro ogni stanza quaranta volte a notte. E comunque non è che sto io solo là fuori, mica è come un albergo, quelli là che mo si chiamano «a clientela veloce», dove c'hai le stanze, rimani seduto con la televisione oppure ti porti proprio la brandina e ogni tanto ti fai pure il poco di sonno. No, io c'ho dieci stanze che stanno su tre vie diverse e quindi, pure se piove, io il giro me lo devo fare, aggia verè !

Le ragazze vengono da me ogni volta che arrivano con il cliente in modo che io lo guardo, e poi una volta che sono entrate, io dopo un poco, diciamo 10-15 minuti, comincio a bussare e chiedo se tutto è a posto. Lo faccio un po' per mettere fretta e un po' perché tu che ne sai il cliente chi è, che ci viene in capa quando sta di fronte a quella, e poi io le devo proteggere o mi trovo pure in qualche tarantella più grande. Quindi con questa scusa vado là e metto pressa al cliente.


Delle volte arrivava o'lacchè, un personaggio sempre tutto 'nziriato ma elegante. Solo che al centro della testa già non ce li aveva più i capelli e quelli che gli sono rimasti li portava sempre sporchi, 'nzevati, tutti lucidi. Però aveva sempre la giacca, la camicia bianca e teneva la barba sempre fatta. Lui arrivava da me verso le 11.30 sempre, ogni notte. Non ho mai saputo che mestiere faceva, però si portava a guappo, quando guappo non era. Comunque lui scendeva da me verso le undici di sera e si metteva a bere, mi portava la peroni e rimaneva là a guardare le entrate e le uscite delle ragazze che, comunque, sono belle e proprio toste. 'O lacché na vota faceva il pappone, poi non so che sbaglio che ha fatto alle Case nuove, e si è dovuto togliere da mezzo. Una storia strana, di infamità, di cose dette alla polizia e di carcere ma non so dire bene cosa.

Oltre al lui vengono pure altri compagni miei, ma io li faccio rimanere sempre fuori da me, non gli faccio vedere tutto perché, come niente, qualcuno viene e mi dice: “egghià, famm' fa na cosa pure a me, famm' abbuscà na cosa 'e sord'..”. C'è pure quelli che vogliono i piaceri dalle ragazze o fanno i farinielli perché se le vogliono chiavare, ma loro, ci sanno fare e quando qualcuno esagera o juorno aroppo arrivano i loro uomini.

Questi qua non sono proprio papponi, non ho capito bene, perché mi hanno detto che alla fine loro sono organizzate da delle donne che le chiamano «mammà» o una cosa così. Questi che vengono qualche volta per qualche questione sono solo gli scagnozzi di questa «mammà». Comunque mai niente di grave perché si tratta sempre di fesserie, di cose non importanti: uno spostamento di bocca, oppure qualche proposta troppo spinta, non so se mi spiego.

Anche i clienti delle volte si pigliano il numero di telefono perché vogliono organizzare delle cose speciali. Spesso vengono da me la sera dopo che mi hanno visto e mi chiedono : “ma tu la conosci a quella là? Ma puoi fare questo o quello”. Qualche volta mi hanno pure chiesto la coca, ma io non è che la tengo con me, la devo andare a prendere e non faccio a tempo a dargliela che loro hanno già finito e per questo rispondo direttamente di no.

C'è pure un'altra cosa, cioè che vogliono i favori, vogliono che sto attento e devo avvertire se arrivano le guardie, anche se io non capisco perché alla fine la polizia non è mai venuta qua. E pure se viene che deve fare? Quelli i bassi appartengono tutti a CapadiLegno e si sa… mo' se le ragazze vengono con i loro amici che male c'è? Certo, se pigliano al cliente che fa salire la ragazza e viene qua, possono dire qualcosa, ma non succede. Nessuna guardia si mette a seguire una macchina fino a qua. Quelli, stesso loro si fanno fare il pompino gratis ed è finita la cosa. È vero li ho pure visti, vengono i giorni feriali, quando c'è meno movimento, se le prendono e le portano dietro al corso meridionale e si fanno fare il servizietto. Alcuni secondo me, si fanno dare pure i soldi. Però poi vai a vedere come funziona veramente...

Certo che i neri che ho io sono tutti di qua, cioè abitano tutti in questa zona, mentre per esempio le ragazze che stanno su via argine o al macello le portano ogni sera da fuori Napoli, dalla zona di Mondragone e Casavatore. Le portano e la mattina se le vengono a prendere. Arrivano queste macchine grandi da dove scendono sei sette ragazze e si avviano. Poi al mattino si fanno trovare all'angolo e tornano a casa. Ma quelle lavorano per strada, in macchina, non hanno le stanze, stanno ancora più frantumate delle mie. Le mie poi… ma mica sono mie.


Io prendo circa seicento, settecento euro al mese per questo lavoro qua. Poi ci metto io i miei extra, i miei fatti, come le bibite oppure vendo i preservativi. Alle ragazze quando scendono a lavorare, gli danno un numero di preservativi già contato perché loro devono riportare le bustine aperte per far vedere quanti clienti hanno fatto. Così quelli evitano che le ragazze si tengono qualche cliente. Infatti, quando capita che qualcuno da di più perché vuole qualcosa di particolare, di speciale - che ne so tutta nuda, oppure di scopà senza preservativo queste cose qua le chiedono, ci stanno tanti di quei rattusi - quelle o se li chiavano nella sacca i soldi oppure aprono un altro preservativo e si prendono una mezz'ora di pausa, e rimangono da me a bere una cosa o a fumarsi una sigaretta.

Comunque io l'ho capito questo fatto perché me l'hanno raccontato e allora mi sono procurato la stessa marca di preservativi in modo che qualunque cosa le ragazze possono ricomprarlo da me. Quando se ne rompe uno queste come fanno? Mica possono farsi pagare il doppio perché si è rotto…Allora faccio io. Ci sta pure la bancarella che prima faceva il contrabbando che ora vende profilattici, fazzolettini, accendini, ma da loro vanno solo se hanno finito i preservativi della giornata, o per farsi la scorta nel caso che si rompono. I preservativi li vendo a un euro l'uno e vendo pure le sigarette che qua, in questa zona, si trovano ancora tranquillamente.

Qua è una zona che è sempre stata di sigarette. Per via che stiamo vicino al porto. Pure le puttane ci stanno da sempre per lo stesso motivo, solo che un po' di tempo fa queste nere non ci stavano. Più giù, vicino a Piazza Mercato, invece è sempre stata zona di femminielli, ma pure di quelli brutti, quelli con la barba. Io non lo capisco proprio come fa la gente a tenerseli, si fermano pure macchinoni. Però ora non si mettono più, solo i disperati. Mo' ci sta 'o travestito, però bona, tosta, tipo i viadòs, li puoi vedere nella zona dove sta San Giacomo, proprio sotto il comune. Si mettono in macchina, sono biondone. Però a loro non è che ci sta qualcuno che si fa pagare. Quelli controllano tutto, hanno i bassi per loro e gli appartamenti per vivere e sono tutti di proprietà. Sono dei quartieri spagnoli e là non è che ci stanno i ricottari.

Comunque da noi neanche è proprio una cosa di ricottari. Nel senso che i neri sono ricottari, non noi. Perché noi gli diamo solo i posti dove organizzare, e quelli pagano. Non pagano a me però, a me i soldi me li da la gente che conosco e che mi ha fatto lavorare. I soldi veri però, secondo me, se li fa chi ha messo tutte le nere nella zona di Gianturco, con tutto che ci stanno pure alcuni femminielli là. Però tutta la zona, fino a dietro Poggioreale, dove sta la sopraelevata, là sono tutte nere a 10 e 15 euro. Capito che soldi, e capito quanti se ne fanno. Una ragazza che viene da me si porta dieci, quindici clienti a sera, e a mi da 10 euro per ogni volta. Fai che incasso da ognuna 150 euro, e loro sono quindici, venti, dipende. Ma là, certe volte si fanno le code. Sta nu parent' ro' mio che sta al parcheggio. Cioè insieme ad altri due, sta a fare il parcheggio per le macchine dove queste qua chiavano. Ogni macchina sono due euro, e loro incassano pure 80 euro da ogni ragazza, cioè dai clienti direttamente perché si paga quando entri. Quindi sono 40 macchine per ogni ragazza. Hai capito quanto cazzo si prende ognuna di loro?

Perché poi se non ti piace, alla fine non lo fai. Sì ti costringono… ma sotto sotto, o ti piace o te lo fai piacere perché se no come fai? Quelle scherzano, si fanno abbracciare, ridono quando arrivano. So' cuntent'. E allora ci piace, per lo meno secondo me. Comunque pure mio cugino poi prende i soldi da chi organizza e si mette d'accordo coi neri, perché le ragazze ce le hanno loro. Quelli se le accattano proprio, sono loro e gli danno i soldi a loro.

Ma per esempio la mia amica Samantha ha risolto, ha svoltato. C'era uno che veniva da lei abbastanza spesso. Uno perbene che gli piaceva il fatto. Sai roba di giacca, giubbino checazzo. Nu tipo nu poco strano, voleva sempre fare due chiacchiere, bere una cosetta e quella, a Samantha, questo fatto di intalliarsi, non le piaceva perché comunque, tempo stava perdendo. Comunque questo qua dopo un poco si è fatto dare il numero di telefono, e la chiamava per andare a fare i festini. Samantha che comunque soldi doveva fare si è messa d'accordo coi suoi, coi negri. Perché mo' non viene più qua, ma si porta alcune ragazze appresso e lavora con le telefonate. Cioè vanno nelle case, la coca, 'a malatia…però guadagna assai di più, perché tu per fare queste cose qua chiedi per lo meno 200, 250 euro e… dove vanno loro è gente che i soldi ce li ha. Samantha allora si è fatta il suo giro, si è messa d'accordo. Mo' non lo so se è andata a fare qualche bucchino a qualcuno del sistema… può essere anche, ma ripeto, le ragazze nere è roba di negri, cioè Samantha dice che a chi deve pagare sono i suoi amici. Secondo me ha fatto bene perché comunque a lavorare qua come lavorano loro, è pesante.


La percentuale che mi prendo io è poca cosa, secondo me, perché ogni sera consegno quello che prendo io in un mese, e quindi in qualche modo mi devo arrangiare. Perché comunque a stare tutte le sere a fare questo, non è che puoi andare a divertirti o cose così. Certo, vengono a trovarmi e stanno con me gli amici, però comunque int' 'e saittelle stai. Qualche volta mi faccio una chiavata, poi sai, una canna, 'nu tirell' e se ne và la serata. Però io qualche volta vulesse ji a ballà.. E quindi qualche volta me lo divido il lavoro. Alla fine, basta che funziona, lo puoi fare, te lo devi dividere ,però, con qualcuno che ti fidi perché se combina o succede qualche guaio a me dove mi viene a prendere, che sto ballando con la capa di morto aperta?

Quest'è ! I bassi. A casa, qualche volta penso pure di cambiare, ma che mi metto a fare? Uno scippo. Una rapina? Là se poi ti arrestano sono per lo meno tre anni di galera, mentre a me pure che viene la polizia, mica mi può dire ricottaro. Io apro e chiudo le stanze. Le stanze sono cazzi miei, l'ho detto. E le guardie comunque lo sanno e vanno sempre dalle nere, fanno qualche retata oppure se lo fanno prendere in bocca. Così poi dicono che hanno ripulito la ferrovia. Ma come la ripulisci tutta quanta la ferrovia? Giorno e notte munnezza è…

Puttane, papponi, le bancarelle, 'o mestiere…insomma che si portano a dieci negre sai che bella cosa hanno risolto ? Magari quelle per un po' di tempo non prendono più il cazzo e sono pure contente, si riposano. È tutta una questione di fare vedere, sempre. Comunque secondo me, a parte le guardie, tutti quanti dicono un sacco di fesserie sulle puttane, perché la sera poi vengono, e vengono tutti i tipi di gente. Ma gente normale, sai alcuni pàren' proprio impiegati, ci stanno pure quelli che quando escono dal centro direzionale, magari si fermano negli appartamenti delle professioniste nei vicoli di corso Novara. Oppure arrivano i macchinoni dalla provincia o dalle zone bene, stanno là, guardano e poi si portano a una nei miei bassi. Alcune di loro sono proprio bone, e allora ci sta pure quello che torna sempre dalla stessa e gli regala qualcosa di più. Questi poi, mi chiedo che cazzo fanno nella vita, come gli viene di venire a prendersi queste qua nelle saittelle, perché io, se c'ho io quei soldi, mi prendo le puttane pulite, bone, ma forse non mi prendo neanche le puttane, perché se c'hai i soldi sono le femmine che vengono da te.

Ecco la gente del sistema non viene mica da queste puttane qua; si mettono le femmine vicino, mica gli piace che tutti si chiavano quella che si chiavano loro…

Comprano pure gli appartamenti. Poi si prendono le bianche oppure le sudamericane, visto che molti di questi alla fine viaggiano, per un motivo o per un altro, una latitanza nu business…allora dove vanno? All'Est, o Venezuela, a Cuba, e si portano la ragazza qua e la mantengono. Però la famiglia la tengono, i figli, tutto apposto, però pe' chiavà si organizzano. Se le mettono vicino, le abboffano di coca e vestiti e loro azzuppano il biscotto. Mica male secondo me. Ecco, questi mi sembrano meglio dei ricchi che vengono a comprarsi la negra qua a terra. Cioè pigliati a una, magari te la dividi cogli amici, tanto a lei che gliene fotte, lei vuole stare qua perché qua sta meglio che al suo paese. Invece si vottano dentro le saittelle, guarda mi fanno venire un sangue alla testa che qualche volta mi viene voglia di aprirgli la testa a uno di questi. 'O sistema su questo è più serio. So' loro i veri signori.


Quando tu sei nato che c'hai tutto non sei abituato a fare le cose bene, perché già ce l'hai. Allora questi le femmine bone le hanno sempre avute e vogliono le negre. Chi invece ha sempre tenuto le femmine che a 20 anni hanno già avuto due bambini, significa che durano di meno. Cioè a trent'anni sono già tutte rovinate, perché la vita è dura. Per questo quando trovano 'a guagliuncell' non vogliono neanche che si mettono a fare i figli, perché poi si rovinano. Invece tu le vedi, le femmine ricche, sono sode, abbronzate, insomma te le puoi alzare pure a quarant'anni. Qualche volta ho pure pensato di alzarmi qualcuno, qualcuna che gli piace il ragazzo popolare. Però fino a mo' non ci ho ancora provato, anche perché dove la vado a fermare a una di queste, per strada? E quella si pensa che mi voglio fare la borsa, gli orecchini. Qua sotto non le vedo, perché le donne qua sotto non le ho mai viste. Cioè non è che si portano le femmine appresso, le puttane sono fatto di uomini. Poi c'è pure il fatto che comunque oggi, dire che vai a puttane, non lo puoi dire a tutti quanti, perché ci sta pure quello che ti guarda storto. Forse pure lui ci va, ma tu non lo sai, e però ti guarda storto e parla male di te. Le puttane sono sporche, so' viziose e queste cose qua. Mio padre invece, noi lo sapevamo che andava a puttane, e lui con gli amici lo diceva anche. Però in quegli anni a Napoli stavano le case, gli appartamenti oppure le caricavi per strada, di giorno però, sempre intorno alla ferrovia. Macchine pure ce ne stavano di meno, questo mio padre me lo dice sempre, dice che noi ognuno di noi c'ha la macchina, il motorino, e che invece lui ha sempre tenuto le macchine a società quando era giovane.
-MA

1 commento:

Anonimo ha detto...
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